Old but Gold: Il giro di vite di Henry James

 

Henry James (1843 – 1916) è stato uno scrittore e critico letterario statunitense naturalizzato inglese noto per i suoi romanzi e i suoi racconti sul tema della coscienza e della moralità. Il suo romanzo più noto è Ritratto di signora.

 

Si fanno vedere solo attraverso le cose, per così dire, o al di là di esse… in strani luoghi e in punti elevati, sulla cima delle torri, sui tetti delle case, fuori delle finestre, sulla sponda opposta degli stagni; ma c’è un sottile proposito, da entrambe le parti, di accorciare le distanze e superare l’ostacolo; e il successo dei tentatori è soltanto questione di tempo. Non hanno che da insistere nelle loro tentazioni.

 

Editore: Feltrinelli Editore
Data di uscita: 14 settembre 2017
Pagine: 208
Prezzo: 9.00 €

“Quello che avete visto dalla sala da pranzo un attimo fa era l’effetto della mia paura”. Il libro venne pubblicato nel 1898, dapprima a puntate e solo in seguito in volume. Una giovane istitutrice viene chiamata per seguire due bimbi rimasti orfani e affidati alle cure di uno zio che, per diverse ragioni, non può occuparsi di loro. Questi assume la giovane donna a una sola condizione: di non contattarlo mai, qualsiasi cosa succeda ai ragazzi. Pertanto dovrà risolvere da sé ogni tipo di problema. Sempre! L’istitutrice fa quindi la conoscenza dei due ragazzi di ritorno dal college. Sono veramente intelligenti e adorabili. Lei si appassiona al lavoro e tutto sembra procedere per il meglio… sennonché cominciano ad apparire per la casa, sempre più sinistramente, due figure: un uomo con i baffi e una donna vestita a lutto… Un classico della letteratura gotica che ha ispirato decine di film e miniserie tv, opere liriche e teatrali, persino fumetti, qui tradotto dalla vibratile penna di Luigi Lunari.

Paletta e scopino alla mano, è ora di tornare a rispolverare un grande classico riposto nella nostra libreria Old But Gold firmato dalla penna di Henry James, Il giro di vite. Mi sono avvicinata a questo romanzo grazie alla serie tv The Haunting e grazie alla voglia di intraprendere letture a tema per Halloween, insomma ho unito questi due fattori e mi sono buttata nella lettura di questo classico gotico.

Non volevo proprio iniziate The Haunting of Bly Manor senza prima aver letto il romanzo, sono certa che in questo modo riuscirò ad apprezzare molto di più la serie tv; inoltre dopo una lettura a base di vampiri, una storia di fantasmi mi sembrava proprio l’ideale! Sono molto soddisfatta nell’ultimo periodo di essere riuscita a diversificare le mie letture anche per quanto riguarda i classici, ultimamente leggevo quasi esclusivamente Agatha Christie, ma c’è ancora un intero mondo di libri del genere che devo recuperare.

 

 

Il giro di vite di Henry James si è rivelato il classico perfetto per questo periodo, sono riuscita a gustarmi a pieno la lettura anche ammirando la natura che lentamente perde vita, cambia e si trasforma acquistando connotati quasi spettrali. Il silenzio, il buio, la nebbia e la lettura accompagnata dalla flebile luce delle candele mi hanno dato l’impressione di poter vagare anche io per le stanze di Bly Manor. Le atmosfere che si respirano nel romanzo di Henry James sono cupe, crude e gotiche; l’autore arricchisce la trama semplice de Il giro di vite con una narrazione magistrale che ha regalato particolarità a una storia di fantasmi dall’apparenza quasi banale. Come può essere banale? Se riflettiamo unicamente sulla trama abbiamo una storia semplice, poco innovativa.

Miss Giddens fu assunta da un ricco gentiluomo londinese per essere l’istitutrice dei suoi due nipoti rimasti orfani, Flora e Miles. Miss Giddens carica di aspettative, di passione e ammaliata dal fascino dell’uomo accetta senza indugio di prendersi cura dei piccoli orfani e si reca nell’Essex per raggiungere l’antico podere della famiglia dove vivono i bambini. L’unica condizione insindacabile imposta dall’uomo a Miss Giddens fu quella di non essere mai disturbato per nessuna ragione. L’istitutrice fu colpita dalla bellezza di Bly Manor e dall’amabilità di Flora e Miles, le giornate scorrevano placide fino a che la nuova quotidianità fu sconvolta dall’apparizione di oscure presenze. Miss Giddens, confrontandosi con la governante, Ms Groves, capì che quelle figure orribili e demoniache non erano altro che il cameriere personale del padre e la vecchia istitutrice, peccato che entrambe le persone risultavano morte. Inizia così la corsa disperata di Miss Giddens per salvare i suoi due bellissimi fanciulli dalle braccia del male; passione, ossessione, inquietudine e misteri aleggiano tra le mura di Bly Manor e sui segreti che nascondono i suoi abitanti.

 

 

Niente in Il giro di vite è come sembra, ci troviamo immersi in una storia molto ambigua che lascia il lettore spiazzato, arrivando all’ultima pagina ci si trova con un pugno di mosche in mano, molte domande e nessuna risposta certa. Esistono veramente i fantasmi di Bly Manor o sono solo frutto dell’ossessione e dell’esasperazione di Miss Giddens? Ci sono tante teorie affascinanti in merito, un mondo di se e di ma che ruota attorno a questo grande classico,  l’unico che potrebbe mettere fine a questo dibattito è Henry James, quindi il mistero resterà per sempre tale.

Non pensavo ci fosse un dibattito tanto acceso dietro Il giro di vite, la tesi che mi sembra più interessante e alla quale mi avvicino secondo la mia chiave personale di lettura è quella che sostiene che le apparizioni mistiche siano frutto della psicosi dell’istitutrice. Miss Giddens è una ragazza di provincia dell’epoca vittoriana, un periodo sicuramente non favorevole all’emancipazione della donna, infatti dalle parole della protagonista emerge forte in più occasioni la supremazia del sesso maschile nei confronti di quello femminile. Ho avuto la sensazione che la figura dell’istitutrice fosse al di sotto dei bambini, sicuramente al di sotto di Miles che risalta come se fosse già un adulto. Mi è sembrato inoltre assolutamente eccessivo l’atteggiamento di venerazione di Miss Giddens nei confronti dei pargoli, specialmente di Miles, in più occasioni il comportamento della giovane donna è risultato a dir poco ossessivo. Sicuramente possono aver avuto un ruolo chiave nella vicenda mistica le pulsioni, le repressioni, l’isolamento, la solitudine e l’esaltazione giovanile della narratrice.

Molto particolare è l’inizio del romanzo, Henry James apre la sua opera con un capitolo zero nel quale troviamo alcuni giovani intenti a raccontarsi storie di fantasmi la vigilia di Natale, uno di questi recupera il manoscritto di Miss Giddens e da lì parte la narrazione affidata a quest’ultima. Il capitolo zero è scritto con un stile colloquiale, scorrevole e poco formale, in netto contrasto con il resto del romanzo dallo stile molto curato e ricercato; inoltre non sapremo più nulla di questi giovani.

Il giro di vite è stata una lettura scorrevole e molto affascinante, ho trovato molto interessanti tutte le teorie e i ragionamenti dietro il romanzo, gli regalano un tocco di vita e di mistero sempre molto attuale, essendo irrisolto.

 

Al prossimo classico!

 

 

 

 

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